Il coronavirus Covid-19 è un nemico invisibile molto letale: ad oggi, quasi 300 milioni di casi confermati nel mondo hanno generato oltre 5 milioni di decessi. Purtroppo, i casi continuano ad aumentare a causa delle varianti e della non completa vaccinazione della popolazione. I dati aggiornati sono riportati in questa pagina. Il virus si diffonde nell’aria, soprattutto negli spazi indoor, al chiuso. Ciò avviene per tramite di goccioline emesse durante il parlare o con colpi di tosse. A volte riusciamo persino a vederle perché sono particelle più grandi di 300 micrometri che, a causa delle correnti d’aria, cadono a terra in pochi secondi, ma gli scienziati riconoscono apertamente il ruolo svolto dalla trasmissione di aerosol, minuscole particelle contagiose di diametro inferiore a 100 micrometri esalate da una persona infetta che rimangono sospese nell’aria di un ambiente interno per ore. Queste sono le più pericolose e possono essere inalate da altre persone. Come risulta dallo studio dell’Università di Washington, anche una sola persona in visita può moltiplicare la trasmissione del virus.
Una tipica situazione di socializzazione tra amici o parenti. Una persona tra queste ha il Covid-19
Dopo qualche ora, senza indossare le mascherine il contagio si diffonde a tutti i presenti. Se fossero state indossate, il contagio avrebbe comunque colpito la maggior parte delle persone a causa degli aerosol
Mantenendo le mascherine indossate e avendo cura di dare una corretta ventilazione alla stanza, il rischio si riduce a chi è molto vicino al soggetto contagioso
Il pericolo degli Aerosol
Le autorità sanitarie internazionali, tra cui il National Center for Immunization and Respiratory Diseases (NCIRD), Division of Viral Diseases, riconoscono tre veicoli di trasmissione del Coronavirus Covid-19: le goccioline, che possono finire negli occhi, nella bocca o nel naso delle persone nelle vicinanze; le superfici contaminate (vettori passivi), il modo meno probabile per prendere il virus, e gli aerosol, particelle infettive invisibili esalate da una persona infetta che, una volta lasciata la bocca, si comportano in modo simile al fumo. Senza ventilazione, gli aerosol rimangono sospesi nell’aria e diventano sempre più concentrati col passare del tempo all’interno di spazi chiusi con una ventilazione inadeguata.
Inizialmente si ipotizzava che solo le grosse goccioline che espelliamo quando tossiamo o starnutiamo fossero il principale veicolo di trasmissione, ma ora molti studi scientifici dicono che respirare, parlare e urlare in ambienti chiusi e scarsamente ventilati per un periodo di tempo prolungato aumenta il rischio di contagio. Parlare ad alta voce rilascia molte più particelle cariche di virus rispetto a quando non parliamo affatto. Questi aerosol, se non diffusi con un’adeguata ventilazione, possono sfuggire da mascherine facciali inefficaci o indossate in modo improprio infettando le persone che trascorrono alcuni minuti nel raggio di cinque metri da una persona infetta.
I luoghi del contagio
I contesti sociali come scuole, negozi, feste private, bar, ristoranti o discoteche sono grandi veicoli di trasmissione del Coronavirus. Anche riducendo la presenza di persone, un locale al chiuso può diventare facilmente un focolaio di Covid-19 nonostante mascherine e igienizzazione delle superfici se non c’è una ventilazione corretta, possibilmente in grado di purificare l’aria interna, come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità e riportato dall’INAIL. Spesso, i locali non hanno finestre apribili o un impianto progettato per il ricircolo dell’aria dall’esterno. Uno studio del Guangzhou Center for Disease Control and Prevention ha evidenziato il ruolo svolto dalle correnti d’aria nella diffusione della malattia in un ristorante di Guangzhou.
Un bar / ristorante in una situazione di capacità ridotta, con distanziamenti tra i tavoli ha purtroppo tra i clienti una persona con Covid-19
Dopo qualche ora, nonostante le mascherine siano indossate da tutti, il contagio si diffonde a larga parte dei presenti, a causa degli aerosol
Con una ventilazione adeguata, sia naturale che forzata (correttamente installata e con filtri ad alta efficienza), il rischio è limitato solo alla persona vicina al portatore di Coronavirus
Riaprire le scuole in sicurezza
In un’aula scolastica il rischio di contagio da Covid-19 esiste, come riportato dall’autorevole rivista The Lancet su uno studio effettuato dall’Office for National Statistics del Regno Unito. In un caso del 2010, il 13% dei bambini di età compresa tra 2 e 10 anni e il 15% di quelli di età compresa tra 12 e 16 anni hanno almeno un sintomo persistente Covid-19 ben 5 settimane dopo il test positivo. Il problema è maggiore se la persona positiva al Coronavirus è l’insegnante. Se si trascorrono più di due ore in una classe non ventilata con un insegnante infetto senza prendere alcuna misura per contrastare il numero di aerosol, c’è il rischio che molti studenti possano essere infettati nonostante indossino tutti la mascherina. Se invece l’aula è ventilata durante la lezione, con aria fresca o tramite purificatori d’aria, e la lezione viene interrotta ogni ora per riciclare completamente l’aria, il rischio cala drasticamente.
Attenzione ai luoghi di lavoro affollati
In un call center di Seoul, in Corea del Sud, si è verificato un focolaio che è stato analizzato in modo approfondito dal Korea Centers for Disease Control and Prevention (KCDC). Lo studio ha evidenziato che il rischio di contagio è stato moltiplicato da alcuni fattori: gli operatori lavoravano su tavoli con 13 postazioni di lavoro in uno spazio chiuso, affollato da 137 operatori per un tempo prolungato e con ventilazione senza ricircolo d’aria. In uno dei tavoli 9 operatori su 13 erano positivi al Covid-19 e hanno diffuso il virus nel giro di 2 settimane a 79 persone su 137 (57,6%).
In questa grande stanza di un call center, 9 persone sono positive al Covid-19 allo stesso tavolo
In meno di due settimane il Coronavirus si è diffuso in tutta la stanza, non adeguatamente ventilata, contagiando 79 persone su 137 (57,6%) costringendo alla chiusura l’intera azienda
La pandemia da Covid-19 incide profondamente sulle nostre abitudini quotidiane. Ognuno di noi deve salvaguardare la propria salute e quella degli altri. Gli imprenditori, gli artigiani, i professionisti e i commercianti, anche i più piccoli, debbono garantire il piano funzionamento delle loro attività nei loro uffici, negozi, hotel, scuole e ogni spazio indoor dove transitano delle persone.
Documenti ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità, come il recente Rapporto ISS COVID-19 n. 12/2021 – Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: ambienti /superfici e dell’United States Environmental Protection Agency – Air Cleaners, HVAC Filters, and Coronavirus (COVID-19) e altri citati nei documenti, descrivono dettagliatamente le funzionalità e l’efficacia degli apparecchi sanificatori e purificatori d’aria nella lotta agli agenti patogeni e inquinanti indoor.
Alcune ricerche scientifiche sono disponibili a questa pagina, con immagini molto interessanti
L’adozione di apparecchi Safetily® di purificazione dell’aria / sanificazione dell’aria correttamente posizionati può aiutare tutti a combattere efficacemente la diffusione del Coronavirus Covid-19, eliminandolo dai nostri ambienti al 99,998% (test effettuati dall’Università di Bologna).
Se vuoi approfondire informazioni su come proteggerti dal nuovo coronavirus, sulle varianti del Covid-19, su come pulire le superfici e ridurre i rischi, sull’efficacia dei vaccini, ti consigliamo la pagina FAQ ufficiale del Ministero della Salute.